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Sei uno storyteller e non lo sai 

Apr 14, 2025

«È quella cosa che inizia sempre con ‘C’era una volta…’? Non esattamente.»

Scommetto che senti parlare spesso di “storytelling”. Ma al di là delle mode, cos’è davvero? In fondo, è qualcosa che facciamo da sempre: raccontare storie per capirci, per trasmettere idee, valori, emozioni. È nel nostro DNA.

Se sei un artista, un creativo, molto probabilmente sei già uno storyteller, anche senza usare questa etichetta. Ogni volta che crei – musica, un dipinto, una performance, un design, un testo – stai raccontando qualcosa. Stai aprendo una finestra sul tuo mondo interiore, condividendo la tua visione.

Ma come puoi usare questa tua capacità naturale non solo per creare, ma anche per connetterti davvero con chi ti segue e far sentire la tua voce unica in mezzo a tanto rumore? Qui lo storytelling diventa uno strumento consapevole, una specie di superpotere da affinare.

Un passo indietro: perché tutti parlano di storie?

Anche se noi umani raccontiamo da sempre, l’idea di usare le storie nel “marketing” è più recente. Pensa alla rivoluzione industriale: tanti prodotti tutti uguali. Come farsi notare? Raccontando una storia! Coca-Cola non vendeva solo una bibita, ma l’idea di momenti felici insieme.

Poi con la tv, brand come Nike hanno fatto un salto: non ti vendevano più solo scarpe, ma l’ispirazione a superare i tuoi limiti (“Just Do It!”).

Capisci? Non vendevano l’oggetto, ma un’emozione, un valore, un’idea in cui potevi riconoscerti. Questo è il cuore del branding emozionale.

Oggi, con internet e i social, la musica è cambiata ancora. La conversazione è diventata diretta. E questa è un’opportunità pazzesca per te! Puoi parlare direttamente con chi ama il tuo lavoro, mostrare il dietro le quinte, condividere dubbi e scoperte. Le storie non sono più solo “trasmesse”, ma si co-creano con il tuo pubblico (pensa ai commenti, alle condivisioni, a come la tua arte viene reinterpretata). E la gente cerca autenticità, vuole sentire la storia vera dietro quello che fai. Che scritta così assume una certo sapore di banale. Ne riparleremo, perchè a mio avviso il concetto di autenticità è abusato!

Le 4 “I” per creare esperienze (ti suonano familiari?)

Qualcuno ha studiato cosa rende una storia davvero efficace, e ha tirato fuori 4 parole chiave che, secondo me, parlano tantissimo a chi crea:

  1. Immersione: Come fai entrare le persone nel tuo universo? È l’atmosfera del tuo live, i dettagli quasi nascosti nella tua illustrazione, lo spazio che crei con la tua installazione. È farli sentire dentro.
  2. Integrazione: La storia non è appiccicata sopra, è l’anima stessa della tua opera. È il concept del tuo album, il perché di quella serie fotografica, la filosofia del tuo progetto.
  3. Interattività: Come reagisce il pubblico? A volte è letterale (un’opera che cambia, una performance partecipata), altre volte è il dialogo che si crea, la riflessione che stimoli.
  4. Impatto: Cosa resta alle persone? L’emozione, il pensiero, il ricordo. Cosa si portano via dopo aver incontrato la tua arte?

La fantasia è come la marmellata, bisogna che sia spalmata su una solida fetta di pane. Italo Calvino

Dal mio punto di vista, fare storytelling significa farmi costantemente tante domande. Significa innescare curiosità. Significa immaginare ciò che non è ancora raccontato. Attivando una buona dose di fantasia.

Cosa significa fare storytelling per te?

Lascia perdere l’idea di “marketing” freddo e calcolato. Pensa allo storytelling come a un modo per:

  • Raccontare il tuo “perché”: Cosa ti accende? Qual è la scintilla dietro le tue creazioni? Cosa vuoi dire al mondo con la tua arte?
  • Creare ponti emotivi: La tua arte già lo fa. Raccontare la storia dietro amplifica questa connessione, la rende più umana, più profonda.
  • Mostrare chi sei, davvero: Le tue esperienze, il tuo percorso (anche gli errori!), le tue passioni… tutto questo fa parte della tua storia unica. Condividerlo crea fiducia, abbatte muri.
  • Far sentire la tua voce unica: In un mondo affollato, una storia autentica ti fa emergere. Fa capire perché il tuo lavoro è tuo, diverso da tutti gli altri.

Pensa a esempi concreti:

  • Quel musicista che sui social non mette solo la locandina, ma racconta com’è nata quella canzone, magari in un momento difficile.
  • Quella pittrice che fa vedere in un video il casino del suo studio, mentre spiega perché usa certi colori per parlare di un ricordo.
  • Quel designer che sul suo blog non fa l’elenco delle feature, ma racconta la sua scelta di usare materiali sostenibili, anche se è più complicato.
  • Quel collettivo artistico che su Instagram condivide non solo l’opera finita, ma anche le discussioni, i dubbi e le risate durante la creazione.

Vedi? Non sono “trucchi”, sono modi veri per aprire una porta sul tuo mondo e dire “Ehi, entra un attimo”.

La tua creatività vale (e lo storytelling lo dimostra)

Hai mai sentito parlare di “economia creativa” e cosa include? In pratica, vuol dire che le idee, le esperienze, le emozioni – cioè proprio quello che tu porti nel mondo – hanno un valore enorme. Lo storytelling è lo strumento che ti aiuta a comunicare questo valore, a far capire cosa rende speciale la tua arte e ad attirare le persone giuste per te (che siano fan, gallerie, produttori, clienti…).

Come posso aiutarti io in questo? Ascoltando.

Proprio come tu cerchi di capire il tuo pubblico, io cerco di capire te. Il punto di partenza è sempre ascoltare le tue necessità, la tua visione.

Amo lavorare con artisti e creativi. So che il tuo linguaggio primario magari non sono le parole, ma le immagini, i suoni, le forme. Il mio ruolo, se vorrai, è aiutarti a tradurre quella visione unica in parole e narrazioni che possano toccare le corde giuste nel tuo pubblico, sempre nel pieno rispetto di chi sei.

Il nostro è un percorso da fare insieme:

  1. Partiamo da te: Ci prendiamo il tempo per capire davvero chi sei, cosa ti ispira, qual è l’essenza della tua arte (il tuo “DNA creativo”).
  2. Disegniamo la tua storia: Troviamo le parole, le immagini, i canali migliori per raccontarla in modo autentico e in linea con quello che vuoi ottenere.
  3. La portiamo fuori: Ti aiuto a usare questa storia sui tuoi canali (social, sito, bio, quando presenti un progetto…).
  4. Guardiamo cosa succede: Analizziamo le reazioni, capiamo cosa funziona e aggiustiamo il tiro insieme.

La tua storia è già lì, nella tua arte, nel tuo percorso. Lo storytelling non è aggiungere qualcosa di finto, ma semplicemente trovare gli strumenti migliori per condividerla con il mondo e creare connessioni vere.

Se ti ho ispirato, creato domande e senti che è arrivato il momento di dare ancora più voce alla tua arte, parliamone.

Fabiola

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